mercoledì 30 maggio 2012

TERREMOTO

Paure ancestrali
tormentano la mente,
di chi, anche solo
ad una lieve scossa,
avverte la debolezza
del proprio essere.
Dolore, terrore, sconcerto
in chi invece vede crollare
i muri che lo circondano,
che travolgono
nella polvere e nel frastuono
le memorie antiche che contenevano,
i ricordi del recente presente e i desideri ed i sogni
di ogni futuro.
E chi perde gli affetti,
i legami di una vita di amore
o di amicizia,
come può sopravvivere ?
Facendo appello ad un Dio,
di cui può dubitare ?
Un Dio buono,
che i più buoni sembra castigare ?
Come tessere un esile filo di speranza
che possa ricollegarli ad un futuro,  
improbabile ma possibile ,
di nuove certezze ?
Tutti vorremmo aiutarli,
tanti vorremmo pregare
quel Dio così misterioso
di far loro trovare forza e consolazione.
Ma poco possiamo fare.
Solo dar loro la certezza,
concretamente, che non  sono soli,
che ci siamo
e che vale la pena di ricominciare !


                                                                                                              italo.corti@alice.it


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