Il lago d'autunno.
Lo specchio d'acqua immobile
riflette nel suo azzurro
l'immagine dei monti vicini
che stanno abbandonando
i verdi intensi degli alberi
per vestirsi dei cento altri colori
delle foglie della nova stagione.
Le immagini delle case
affacciate sulla riva
si vivificano nel loro duplicato acqueo
con il tremolio delle piccole onde
sollevate dai tanti germani
che nuotano in cerca
di improbabili amori tardivi.
Pochi turisti sulla passeggiata
adeguano i loro passi silenziosi
a questo scenario di pace,
concedendo come rumore
solo il crepitio delle foglie cadute
che gemono sotto i loro passi,
quasi un pianto per l'estate finita.
Le aiuole e i prati ancora verdi
mostrano orgogliosi le loro corone fiorite
consci che presto dovranno rinunciarvi,
per coprirsi della prima brina mattutina.
Poi lentamente il sole,
che ha deciso di anticipare il suo riposo,
scompare oltre i monti
lasciando per ultima
la sua firma rosata sulla superficie dell'acqua.
Anche un battello sfila sul paesaggio,
lento e rispettosamente silenzioso,
quasi indicando l'inizio
del turno di riposo della giornata.
Tutto mi immerge in una straordinaria
sensazione di serenità e
in un'estasi imprevista,
che mi avvicina al desiderio
di considerarmene l'artefice.
italo.corti@alice.it
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