lunedì 25 febbraio 2013

Appello













Io scrivo,voi, pochi, mi  leggete.
Ma per me il solo sperare
di condividere i miei pensieri,
i miei sentimenti, le mie debolezze
con chi sicuramente mi vuole bene
mi procura una profonda emozione.
Sicuramente mi vuole bene ?
Lo voglio profondamente credere;
è  un motivo in più per sentirmi
fortemente partecipe di una comunità
di affetti, di solidarietà, di amicizia
che mi aiuta ad affrontare con più vigore
le difficoltà e le asprezze del quotidiano.
Siate pazienti e leggetemi,
non immaginate quanto sia importante
per me, e spero per voi, immedesimarsi
nel calore  accogliente della condivisione.
E se qualche volta le mie parole
susciteranno un sorriso, una riflessione
o anche una piccolissima emozione,
sarà per me come avervi fatto, con gioia,
un grande regalo, di cui egoisticamente
godo i piacevoli frutti.

sabato 23 febbraio 2013

L'ultima neve










Il cielo grigio si sta sciogliendo
in tanti minuscoli fiocchi di neve
che non riescono a violentare la strada
spaventandosi alla sola sua vista.
Il mare coinvolto in questo anonimato
scompare all’orizzonte quasi fosse
solo il proseguimento della città,
privata dei suoi colori per mimetizzarsi
sotto la coltre dei mille tetti di ardesia.
Ma chi sta tramando dietro
questo deprimente incubo grgio ?
E’ l’inverno che vuole vendicarsi
per la sua imminente fine ingloriosa,
e intuendo l’arrivo della Primavera,
annunciata dai primi boccioli
e da qualche timido fiore sconosciuto,
vuole ristabilire la sua supremazia.
Ma stai finendo, la tua nemica in agguato
ti cancellerà  presto dalla nostra memoria
e con il passaggio del testimone
ad una splendida Estate, poi
ad un romantico Autunno,  per lunghi mesi
ti confinerà nel limbo di un’attesa spietata.
Rassegnati stiamo tutti aspettando
la Primavera, luce dolcissima degli occhi
e balsamo ineguagliabile per ogni malinconia.




                                                                                                          italo.corti@alice.it

lunedì 18 febbraio 2013

Isolarsi ?














Ha scritto Paul Valérie:
“ un uomo solo è sempre
in cattiva compagnia”.
Perché allora la tentazione
di isolarsi nel limbo asettico
dei propri pensieri,
delle proprie riflessioni
cullando anche improbabili,
o inconfessabili, desideri ?
Per la paura di confrontarsi
o per il fastidio di dover ascoltare
prediche inutili o consigli inevitabili ?
No, la solitudine è un momento necessario,
una pausa ristoratrice per uscire
dalla stanchezza della quotidianità
con il suo frenetico ingarbugliarsi
di impegni, avvenimenti, notizie
che anche se piacevoli,
e non sempre lo sono,
comprimono il trascorrere del tempo
in una continua tensione.
Soli , come temporanea alternanza ,
può giovare allo spirito
che trova in questi momenti
positive e nuove energie
per rientrare nell’arena della vita.

                                                                                                                                        italo.corti@alice.it

giovedì 14 febbraio 2013

Soli ?













Contraddizioni dell’animo umano.
Desiderio di solitudine
e struggente voglia di comunicare.
Opprimente sensazione
di dolorosa fisicità
per il vuoto intorno,
e fastidio arrogante
per la presenza di troppa umanità.
Ci sarà il solitario felice
o il compagnone perenne
che con più equilibrio
vivono la loro presenza sociale.
Ma chi invece si arrovella,
per capire dove e come
vuol trovare il suo io,
sarà sempre sul filo
di un equilibrio incerto
e come nel grigio
di una malinconica lotta
per la scelta tra i suoi desideri ?
Non credo.
L’esperienza di sensazioni
multiple e divergenti,
il piacere provato
con l’alternanza di sentimenti,
non può che essere di stimolo
ad una forte crescita interiore.


                                                                                                                         italo.corti@alice.it




lunedì 11 febbraio 2013

Pensieri e ricordi

















I pensieri scorrono veloci
nelle pause di riflessione,
quando mi astraggo dal quotidiano
per immergermi nella mia dimensione
più intima di uomo, marito, padre.
Scorrono veloci nello sfogliare
i ricordi antichi e recenti
di tante occasioni  che la vita
mi ha offerto per essere migliore,
migliore o diverso, più giusto
o più severo, più cauto o più
inprevidebilmente spregiudicato.
E allora ? Non riesco,
 con la pacatezza di oggi,
il disincanto dell’esperienza,
la scorza di cinismo lasciata
da tanti dolori e delusioni,
a guardare a questi quadri
del passato con equilibrio,
e con giudizio sereno.
Esalto gli stupendi momenti
di gioia per l’estasi
dell’amore giovanile,
il traguardo del matrimonio,
la nascita di figlie e nipoti,
l’incontro di profonde
e vere amicizie,
ma altrettanto ingigantisco
le sensazioni passate per i dolori
della scomparsa delle persone care,
le malattie, le preoccupazioni
per l’avvenire mio e di tutti
quelli a cui volevo bene.
Ma al termine di questo percorso,
rientrando nella mia umanità
più terrena e normale,
mi sento più sereno….
Perché ? Forse perché dopo tutto,
e dopo tutti gli sbagli,
sono ancora qui a godermi
amore e amicizia.

                                                                                                            italo.corti@alice.it

sabato 9 febbraio 2013

Vecchiaia














Vecchiaia.
Parola triste
o colma di tenerezza.
Triste quando accettarla
diventa un impegno quotidiano
di lotta col divenire del tempo,
sublimato nel guardarsi allo specchio
contando le rughe e il cambiamento
 del colore, o la scomparsa, dei capelli.
Pensieri tristi sgorgano
da quegli sguardi e difficile è
proiettarsi serenamente nel futuro
o trovare consolazione nelle gioie
di un passato felice.
Tenerezza quando apprezziamo
il valore di un traguardo raggiunto,
il cuore si riempie delle immagini
dei mille ricordi delle ore vissute
nella gioia e nella serenità,
e il pensiero ci trascina a decidere
la partenza verso un nuovo
spezzone di vita soppesata
non in anni o mesi futuri,
ma in giorni da godere come
nuovo regalo del nostro essere uomini.
Lasciamoci cogliere dalla tenerezza,
cerchiamo vicino a noi il sostegno
per le prossime avventure,
prendiamoci per mano
e via con l’amore nel cuore.

                                                                                                           italo.corti@alice.it

sabato 2 febbraio 2013

...giochi d'infanzia

















Osservo con malcelata inquietudine
torme di fanciulli e ragazzini
giocare , isolati dal mondo che li circonda,
con le più sofisticate diavolerie elettroniche.
Fisicamente soli, ma anche spiritualmente
astratti dalla compagnia  e ipnotizzati
dallo strumento che manovrano.
E quasi per difendermi
da qualcosa che non capisco,
vado con il pensiero ai ricordi
dei giochi della mia infanzia e gioventù.
Quanta tenerezza.
Giochi che, per l’infamia della guerra
con  l’impossibilità di dedicarvi
risorse economiche,
erano sempre  frutto
 dell'immaginazione e della propria manualità.
Spaghi recuperati e stracci
per una romantica palla da calcio,
vecchi vestiti abbandonati
per rocamboleschi travestimenti,
assi, chiodi e martelli proibiti
per costruire improbabili
covi di pirati,
ombrelli in disuso per
assurdi e pericolosi paracadute,
e così altre decine di giochi
frutto della fantasia e della necessità
di sapersi arrangiare.
Attività che necessitavano comunque
della partecipazione solidale dei compagni
facendo diventare il divertimento
occasione di comunità e di socializzazione.
Ripeto questi ricordi mi riempiono
di infinita tenerezza e di commozione
rivivendo l’ entusiasmo che c’era
 per piccole cose, vissute alle volte
all’ombra di grandi sogni.
Questi bambini, fanciulli, ragazzi di oggi,
 che guardo con ingiustificata apprensione,
proveranno le mie stesse sensazioni
quando anziani ricorderanno
i loro stupendi giochi super tecnologici ?


                                                                                                    italo.corti@alice.it