giovedì 25 aprile 2013

Che sogno !









Sono diventati una rarità,
un’avventura occasionale.
Ma ieri ho fatto un sogno,
troppo semplice e chiaro,
per essere vero:
correvo su una prato verdissimo
mirabilmente decorato
di piccoli fiori bianchi
e che brillava scintillante nel sole
per milioni di piccole gocce di rugiada.
Correvo leggero,  quasi volando,
per raggiungere una misteriosa
figura di donna che si stagliava
all’orizzonte, avvolta in un alone
di luce dorata.
Figura che si divertiva a farsi avvicinare,
per poi allontanarsi repentinamente,
in un continuo gioco di stimoli e delusioni.
Era una corsa che mi entusiasmava
verso il mistero, ma un mistero
che interpretavo come simbolo
del bello, del bene, dell’amore.
Ma nel contempo sentivo
alle mie spalle come un’ombra
che cercava di raggiungermi,
 coprendomi i colori, la luce,
la bellezza del paesaggio
ed impedendomi di raggiungere
il traguardo tanto agognato.
E sentivo di vivere insieme
sensazioni di piacere e di paura,
felicità della luce e angoscia del buio.
Svegliandomi, improvvisa alla mente,
la similitudine tra il sogno e la vita:
l’entusiasmo per la corsa verso
il bello, il buono, l’amore
e le ansie, i tremori, i dolori
per il brutto, il male e la cattiveria
da affrontare.
Il sogno e la vita si sovrappongono,
spero di proseguire la corsa
senza che l’ombra mi raggiunga.

                                                                                       italo.corti@alice.it

sabato 20 aprile 2013

Ciao Bruno










Amico.
Parola usata e abusata,
pronunciata sovente
con  superficialità,
svalutandone  il vero significato.
Amico chi condivide
nel profondo dei sentimenti
le gioie e i dolori dell’altro,
chi partecipa attivamente
con l’aiuto e il consiglio
all’avventura della vita,
chi è sempre presente,
anche nella lontananza fisica,
per percorrere insieme
i sentieri più impervi
delle decisioni difficili.
Bruno eri un amico vero !
Mi mancherai, dopo trent’anni
di appassionante attività lavorativa
affrontati assieme  e condivisi
con intelligente confronto di idee,
mi mancherai per le lunghe
conversazioni telefoniche,
fonti di ricordi ed occasione
per partecipare reciprocamente
ai problemi dell’età avanzata,
consigliandosi e consolandosi
soprattutto alla luce di una tua
più equilibrata serenità.
Sei stato un amico che proprio
di serenità mi ha fatto dono,
con un’ invidiabile pacatezza
che ha spento le fiamme più improvvide
 di certe mie aggressività.
Resterai per sempre nel mio cuore,
ed ogni ricordo non sarà fonte di tristezza,
ma di gioia per averti incontrato
conosciuto e frequentato
nello spirito della vera amicizia.


                                                                                                                                      italo.corti@alice.it

lunedì 15 aprile 2013

Noia e ricordi














Momenti di noia serena,
direi pausa indispensabile
per non soffocare nel ritmo
di tante assurde quotidianità.
Proprio in  questi momenti
la voglia di rivedere
il film della vita.
I ricordi scorrono senza
un filo logico o coerente
con gli ultimi avvenimenti ;
le immagini dei  momenti felici
si alternano ad un buio repentino
per dolori e dispiaceri.
Ma netta l’impressione
di non ricordare esattamente
quanto c’è stato di bello ,
o di brutto, nelle mie esperienze.
Il tempo avvolge in una strana nebbia,
di un tepore anestetizzante,
le fotografie di fatti e persone,
sottoponendomele a colori
o in bianco e nero, ma comunque
sempre velate dalla penombra
della malinconia.
Eccolo il problema di rivivere,
di ricordare …..
l’inevitabile malinconia.
Si acuisce il senso del tempo trascorso,
 troppo, e troppo velocemente,
e si ripresenta la voglia, scacciala,
di esaminare il tanto che poteva essere
o il poco che non è stato.
La noia serve, il ricordare
è comunque piacevole, ma poi…
prosaico, alzati e cammina !


                                                                                                                          italo.corti@alice.it

martedì 9 aprile 2013

Gianluigi













Un uomo speciale.
Un marito, padre, nonno,
fratello speciale.
Sempre sopra le righe,
ed anche fuori dalle righe.
Organizzatore appassionato,
intraprendente e multidisciplinare,
morso dalla tarantola del fare,
con la giusta,  forse,
dose di megalomania.
L’ iperattivismo cronico
l’ ha portato sovente
nel labirinto di ansie e guai,
ma con una volontà feroce
ne è sempre uscito vincente.
Neppure il destino, che ha voluto
accanirsi con lui scaricandogli
addosso ogni sorta di guaio fisico
 e aggredendolo in sovrappiù
con due attacchi del male
cosiddetto incurabile,
è riuscito a fiaccarne
le capacità e la volontà
di lottare contro tutto,
e se necessario contro tutti.
Ora sta combattendo
un’ultima battaglia,
da cui uscirà sicuramente
vincitore.
Sei forte fratello !


                                                                                               italo.corti@alice.it

sabato 6 aprile 2013

L'interruttore














Voglia di spegnere
l’ interruttore del razionale.
Voglia di sognare.
Non i sogni notturni ,
sovente strani, confusi,
 ridicoli, proibiti,
non sempre facili da rivivere
nei ricordi del risveglio.
Voglia di sognare
ad occhi aperti,
costruendosi i sogni
alla luce dei desideri,
delle passioni, delle fantasie
tante volte umiliate
dalla quotidianità.
E’ una pausa riposante
per la mente stanca
e angosciata da tanto presente
spiacevole o grigio,
è un esercizio che
costruisce momenti,
consci e inconsci,
di gioia e serenità.
Nessuna paura della futilità,
dell’inconsistenza dei sogni;
non si può perennemente
essere tesi al concreto
ed all’utile del quotidiano.
Ogni tanto una giusta fuga,
per ritemprare in modo
originale ed inconsueto
la mente e lo spirito;
il sogno non è debolezza
ma esaltazione della fantasia.
E la fantasia
è il colore della vita.


                                                                                                       italo.corti@alice.it

lunedì 1 aprile 2013

I tarli













I tarli.
Il tarlo della paura:
sottospecie per la salute ,
per i soldi, per la carriera,
tanti tarli e tante paure.
Il tarlo della gelosia,
il tarlo della depressione,
il tarlo dell’invidia,
il tarlo ……….
Sei un uomo forte,
sicuro, conscio dei tuoi saperi,
come un vecchio mobile
di legno indistruttibile,
sopravvissuto agli assalti
del tempo, delle intemperie
e delle imperizie umane.
Ma attento : il tarlo lavora.
Corrode il legno e
le tue sicurezze.
Fermalo in  tempo,
chiudigli la strada,
non lasciarlo scavare
sino a compiere
la sua opera di distruzione.
Come il bravo falegname
che pazientemente tappa i buchi
e salva l’ integrità del mobile
così tu scaccia i pensieri,
le riflessioni, i sentimenti,
che cercano di minare
la tua serenità, trascinandoti
sui sentieri pericolosi
delle gelosie, delle invidie,
delle paure, delle depressioni ….


                                                                                                                italo.corti@alice.it